La mostra

In occasione del centenario dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, vorremmo offrire all’attenzione della cittadinanza e del pubblico, uno strumento di tipo divulgativo e nello stesso tempo di alta qualità sotto il profilo scientifico, che consenta una viva riscoperta di ciò che storicamente ricordiamo, unitamente ad uno stimolante approfondimento circa le implicazioni e le conseguenze che ha avuto sul mondo di ieri e su cosa può dire a noi oggi.

Mappa delle esposizioni

Mappa interattiva delle esposizioni

lunedì 15 settembre 2014

Papa Francesco: La guerra è folle. No all'indifferenza verso il dolore del fratello

Papa Francesco ha visitato il cimitero di Redipuglia, dove sono sepolti 100.187 caduti italiani della prima Guerra mondiale.
"Noi uomini siamo chiamati a collaborare con Dio nella sua creazione. Ma la guerra stravolge tutto, anche i legami tra i fratelli. La guerra è folle. Il suo piano di sviluppo è la distruzione".
"Tutte queste persone avevano i loro affetti, i loro sogni. Ma le loro vite sono state spezzate. Perche?" Una domanda dura, a cui segue la risposta amara: "Perché l'umanità ha detto; a me che importa?".
"Anche oggi le vittime sono tante. Ma come è possibile?", si è chiesto e ha chiesto Francesco. "Perché - ecco la risposta - dietro le quinte si muovono interessi geoplitici, avidità di denaro e potere, le industrie delle armi. Tutti potenti e imprenditore delle armi che hanno scritto nei loro cuori: a me che importa?"
 
Papa Francesco ha ripreso poi domenica alcuni passaggi del pellegrinaggio al Cimitero austro ungarico e al Sacrario militare di Redipuglia per riflettere sugli “spaventosi” numeri della Grande Guerra e dei conflitti in generale e pregare per le vittime: “Si parla di circa 8 milioni di giovani soldati caduti e di circa 7 milioni di persone civili. Questo ci fa capire quanto la guerra sia una pazzia! Una pazzia dalla quale l’umanità non ha ancora imparato la lezione, perché dopo di essa ce n’è stata un’altra, seconda, mondiale e tante altre che ancora oggi sono in corso. Ma quando impareremo, noi, questa lezione? Invito tutti a guardare Gesù Crocifisso per capire che l’odio e il male vengono sconfitti con il perdono e il bene, per capire che la risposta della guerra fa solo aumentare il male e la morte”!
Poi, il Santo Padre ha voluto ricordare la Repubblica Centrafricana, sconvolta da una anno e mezzo di sanguinose violenze, sostenendo l'intervento della comunità internazionale e la missione voluta dall'Onu “per favorire la pacificazione del Paese e proteggere la popolazione civile, che sta gravemente soffrendo le conseguenze del conflitto in corso”: “Mentre assicuro l’impegno e la preghiera della Chiesa cattolica, incoraggio lo sforzo della Comunità internazionale, che viene in aiuto dei Centroafricani di buona volontà. Quanto prima la violenza ceda il passo al dialogo; gli opposti schieramenti lascino da parte gli interessi particolari e si adoperino perché ogni cittadino, a qualsiasi etnia e religione appartenga, possa collaborare per l’edificazione del bene comune. Che il Signore accompagni questo lavoro per la pace”.